Il Grande Libro del Ghiaccio by Enrico Camanni

Il Grande Libro del Ghiaccio by Enrico Camanni

autore:Enrico Camanni
La lingua: ita
Format: epub
Tags: i Robinson / Letture
editore: Editori Laterza
pubblicato: 2020-08-15T00:00:00+00:00


Lo slancio di telemark

Nel giorno più corto del 1901, sull’esempio dei club di Austria e Svizzera, nasce lo Ski Club di Torino e la rivista del CAI registra l’avvenimento: «Per iniziativa dell’ingegner Adolfo Kind e di altri soci del Club Alpino Italiano il 21 dicembre ebbe luogo in Torino alla sede del Club una riunione tra i dilettanti di pattinaggio alpino cogli ski, nella quale venne fondato lo ‘Ski Club’ allo scopo di addestrarsi al pattinaggio ed alle escursioni cogli ski e di dare uno sviluppo allo sport invernale». La definizione di «pattinaggio alpino» conferma che lo sci dei pionieri è un mezzo per scivolare sulla neve superando salite e discese. Gli sciatori si sorreggono su un lungo bastone che dopo qualche anno sarà sostituito dai due bastoni. Il tallone libero rende la pratica assai simile allo sci di fondo con tecnica classica, o passo alternato, anche se i più bravi, nelle discese più sostenute, tentano di imitare la tecnica del telemark importata dalla Norvegia, l’elegante stile di voltata e arresto con uno sci più avanzato dell’altro che è anche chiamato «slancio di telemark».

Già si guarda a nuovi orizzonti, salendo montagne e scendendo pendii in Valle di Susa, nelle Alpi Marittime e persino sulle Alpi svizzere. Nell’inverno del 1903, sulle nevi di Adelboden si tiene il Convegno internazionale degli Ski Club europei, con la partecipazione di club svizzeri, tedeschi, austriaci, italiani e norvegesi. Alla fine di aprile 1905 Adolfo Kind, che ha intuito la convenienza di affrontare l’alta montagna in primavera quando le giornate sono più lunghe e la neve è più assestata, tenta di raggiungere i quattromila metri con gli sci affrontando il primo ghiacciaio:

Il 24 aprile – dice la nota dell’ascensione – i signori ing. Adolfo Kind, Ettore Canzio, Mario Corti, da Torino per Verrès si recavano a pernottare a Fiéry (1878 m), il cui albergo è aperto tutto l’anno. Il giorno dopo ne partivano alle 3,15 diretti alle Cime Bianche; i primi ripidi pendii, che erano di neve dura, furono superati con ramponi; più in alto, la neve essendosi fatta sufficientemente soffice, vennero calzati gli ski. Il colle est delle Cime Bianche fu attraversato alle 10, e verso le 15 veniva raggiunto il Colle del Breithorn (3834 m), mentre all’intorno si scatenava una furiosa bufera proveniente dall’Oberland. Deciso il ritorno, stato poi ritardato per la rottura d’un bastone, alle 17,30 si passava il Colle di San Teodulo, alle 19 il Giomein, e si giungeva a Valtournanche alle 22.

Nel febbraio del 1906, a Sauze d’Oulx in Valle di Susa, si organizza il primo corso aperto ai soci degli Ski Club e agli ufficiali dei reggimenti alpini. Per la direzione del corso viene scomodato il celebre campione norvegese Harald Smith:

Il simpatico signor Smith – riporta la relazione dell’epoca – si dimostrò valente maestro e diede brillanti saggi della sua varia e meravigliosa abilità, con rapide salite su ripidi pendii nevosi, con velocissime scivolate e corse, con arresti e svolti istantanei, e coi famosi salti che, per non essere la



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